Un alleato delle raccolte fondi in ambito culturale
Chiunque stia per iniziare a disegnare una campagna di raccolta fondi vorrebbe avere a disposizione dati per capire i trend e le motivazioni dei donatori.
Quando poi si parla di campagne di raccolta fondi nel settore cultura le ricerche e i dati a disposizione sono davvero pochi e preziosi.
Ecco perché i numeri da poco pubblicati da Ales in occasione dei 10 anni dalla creazione del cosiddetto incentivo fiscale “Art Bonus” sono davvero importanti.
Ma andiamo con ordine.
Quando parliamo di Art Bonus intendiamo l’importante beneficio fiscale creato nel 2014 che consente sia a persone fisiche sia a persone giuridiche (enti e aziende) di sostenere il patrimonio culturale pubblico, recuperando sotto forma di credito di imposta il 65% dell’importo donato in tre quote di pari valore nei tre anni successivi alla donazione.
Da quando è stato introdotto, prima in forma provvisoria e poi in modo stabile, Art Bonus ha permesso alle organizzazioni culturali che lo possono utilizzare di avvicinare e coinvolgere, anno dopo anno, un numero crescente di donatori, sia privati, sia aziende sia enti.
Ecco alcuni dati complessivi di quasi 10 anni di applicazione del c.d. Art Bonus:
interventi pubblicati sulla piattaforma
“mecenati” provenienti da tutto il territorio nazionale
enti che hanno utilizzato
Art Bonus
milioni di euro l’importo complessivo raccolto
A confermare una volta di più la cosiddetta Legge di Pareto, vediamo che la maggior parte del totale raccolto arriva da grandi donatori, ovvero da Enti/Fondazioni e Aziende.
Le donazioni da imprese
sono oltre 10.000 per un totale di oltre 430 milioni di euro erogati da imprese piccole, medie e grandi in tutta Italia: poco meno del 50% degli oltre 900 milioni di euro donati con l’Art Bonus.
La donazione media è di 43.000 euro, ma molte donazioni superano anche il milione di euro!
I privati cittadini
complessivamente hanno donato di meno, ma sono più numerosi: rappresentano il 60% dei 39 mila mecenati che hanno donato.
Le donazioni da privati cittadini vanno da poche decine di euro fino a decine di migliaia di migliaia di euro.
Complessivamente le persone fisiche hanno donato un totale di oltre 42 milioni di euro, ovvero circa il 4% degli oltre 900 milioni donati con l’Art Bonus.
Gli enti non commerciali
le donazioni da associazioni, club, enti e fondazioni, di cui molte di origine bancaria, sono state circa 5.000 con 450 milioni di euro: circa il 50% degli oltre 900 milioni erogati in tutta Italia.
I dati e le testimonianze raccolte in questi anni da Ales così come dalle singole realtà culturali, ci danno anche modo di mettere a fuoco le motivazioni che spingono i diversi soggetti a donare per la cultura.
In cima vi è la possibilità di partecipare in maniera crescente alla valorizzazione e gestione del patrimonio artistico pubblico, facendo crescere l’importanza di un sempre maggior coinvolgimento dei privati nel sostegno alla cultura e al patrimonio pubblico.
La possibilità di godere di un incentivo fiscale tanto premiante, favorisce gli interventi sul patrimonio pubblico che sempre più spesso vengono scelti anche con il coinvolgimento delle comunità, rafforzando il legame della collettività e del territorio con beni e organizzazioni culturali.
Oltre a questo, la percezione che i propri investimenti in cultura hanno un impatto sociale ed economico positivo a favore del territorio di riferimento e rappresentano un buon investimento soprattutto per le aziende in termini reputazionali.
La trasparenza, la semplicità della procedura dal punto di vista fiscale e le tante innovazioni adottate dalle organizzazioni culturali per rendere facile la donazione con diverse modalità di pagamento tracciabile ammesse rendono davvero questo strumento un importante alleato nelle strategie di raccolta fondi per molte organizzazioni culturali che lo possono utilizzare.
La tua organizzazione culturale rientra tra i beneficiari di Art Bonus?
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